Attraggo a me solo ciò che mi è simile
Riflessioni. Sulla legge dell'attrazione.
Intorno a me il mio Universo.
Costellazioni di coscienze simili alla mia circondano la mia esistenza.
Imparo a riconoscere nei miei simili ciò che mi appartiene ed accolgo con cura anche inaspettate rivelazioni.
Ciò che non vibra nelle mie corde, non mi appartiene, non si manifesta. Certamente non per errore.
L'Universo è programmato così. Per mezzo del magnetismo avvicino ciò che mi somiglia, con la stessa forza con cui è forte questa somiglianza.
Non vi è scampo.
Nulla cambia fuori, se prima non cambio dentro di me.
È così che sono stato progettato, è così che funziona.
La vita sulla terra è giustificata da una crescita spirituale molto elevata, per questo sono qui, ma non posso crescere senza volontà, non velocemente almeno.
È qui il vero lavoro che la mia anima deve operare, utilizzando il corpo, la mente ed il mio corpo sottile posso immaginare sensazioni nuove, allineare ciò che sono ed aprirmi al cambiamento, ma devo permettere all'Universo di operare.
È qui che entra in gioco l'attaccamento alle persone, alle abitudini, alle cose. Più ho cose alle quali sono legato, più fatico ad abbandonarmi ai miei stessi desideri, di crescita personale, professionale, materiale, spirituale, sessuale.
L'attaccamento ad un modello che ho scelto mi impedisce la corsa consapevole verso l'assoluto.
È per questa ragione che siamo stati progettati.
Crescere e manifestare ciò che prima è solo un progetto, un disegno, un pensiero, un idea.
Tramite Me il mio Universo cresce, si evolve, cambia.
Trovo me stesso attraverso ciò che non sono, leggo me stesso negli altri, cambio il mio stato d'animo e scelgo i miei pensieri e cresco.
Accetto la realtà, anche se non mi piace, perché è la mia mente a porre un giudizio.
Decido quindi di aprirmi al nuovo con fiducia e attendo il risultato con gioia e gratitudine, anche se la strada non è comprensibile alla mia mente.
Abbandono ciò che ero per essere cio che progetto di diventare.
05/02/2014