Cosa voglio?
Che senso ha lamentarsi di ciò che si ha, quando non sappiamo bene che cosa vogliamo dalla vita? Soprattutto nei momenti più neri, la cosa migliore da fare è non fare assolutamente nulla. Raccogliere se stessi e ritrovare una propria identità.
Fermarsi, vuotare la mente.
Solo il silenzio della mente può portare la pace interiore e solo la pace interiore è in grado di sollevarci dalla sofferenza.
Anche quando ci sentiamo abbattuti, rinchiusi in una gabbia o con le spalle al muro, il vuoto mentale porta la pace e con essa l'intuizione corretta per uscire da una situazione che ci sembra insormontabile. Questo avviene perché i problemi sono posti dalla mente, che per propria natura lavora.
Possiamo però cambiare nostri pensieri in ogni istante, volgerli a nostro favore.
Quando siamo calmi, pacati, centrati, visualizzare un nuovo mondo, un nuovo modo. Non serve cercare una soluzione, basta visualizzare la fine del percorso, fantasticare sul risultato! La soluzione arriva da se, l'Universo è obbligato a mostrare esteriormente, ciò che c'è interiormente.
Bastano fede e gratitudine. Fede in voi stessi e gratitudine per ciò che avviene.
Provateci per un po', se non funziona subito è solo perché inizialmente lo sforzo è mentale. È solo con l'attitudine che tale sforzo diventa una quotidiana realtà.
Possiamo essere ciò vogliamo, sempre.
Seguire il proprio cuore porta sempre alla gioia interiore, sempre.
Ti amo, mi dispiace, ti prego perdonami, Grazie!
05/03/2014